Fulvio Roiter fu un fotografo italiano, esperto di fotografia in bianco e nero. Fu apprezzato per aver prodotto diversi libri fotografici ritraenti paesaggi di città e regioni del mondo. Si fece apprezzare a livello internazionale per i suoi scatti di Venezia inseriti nel libro “Essere Venezia” del 1977.
In alcune occasioni usò anche il colore, soprattutto nei reportages di viaggi. Lo introdusse con una personale tecnica che esaltava luoghi e particolari inediti della scena.
Fu uno dei maggiori fotografi italiani, assegnato nel 1956 al premio internazionale per l’editoria fotografica Nadar.
Biografia di Fulvio Roiter
Roiter nacque a Meolo in provincia di Venezia, e si diplomò come perito chimico. Il suo campo di studi non lo rendeva felice, e dal 1947 si dedicò alla fotografia, trasformandola di conseguenza nella sua attività professionale.
Nel 1949 entrò a far parte del circolo fotografico La Gondola di Venezia, fondato dall’amico Paolo Monti. Nel 1953 fece il suo primo viaggio fotografico. L’anno successivo pubblicò il prodotto del suo viaggio sulla rivista Camera.
Lo stesso anno pubblicò il suo primo libro fotografico in bianco e nero, il volume Venise à fleur d’eau.
Nel 1956 Roiter vinse il Premio Nadar grazie al libro di sole foto bianco e nero Umbria, Terra di San Francesco. Tuttavia, ciò che gli fece conquistare la fama internazionale, fu la pubblicazione del libro Essere Venezia del 1977, stampato in quattro lingue.
Morì il 18 aprile del 2016 nell’ospedale di Venezia.
La carriera da fotografo
Durante la sua carriera, Roiter pubblicò più di un centinaio di volumi di fotografie, e fece numerosi viaggi in tutto il mondo per immortalare scene e paesaggi reali. Alle sue opere sono state dedicate numerose mostre anche postume.
Vinse numerosi premi: tra i più importanti ricordiamo il Nadar a Parigi, L’Osella d’Oro del 1978 e del 1995, la maschera d’Argento per la fotografia, e il premio Masi Civiltà Veneta.
Nel 1979 tenne addirittura un corso di fotografia sull’esplorazione fotografica di Venezia nell’ambito della manifestazione di Venezia 79.
Oggi, tutte le sue opere sono preservate dalla Fondazione Roiter, istituita dalla figlia Jessica dopo la sua morte. La fondazione ha la missione di diffondere e promuovere le sue opere, simbolo di una vita dedicata alla fotografia.
Tecnica fotografia
Roiter utilizzava principalmente la tecnica del bianco e del nero poiché erano solo questi colori ad essere essenziali e trionfavano sul colore. Non solo, scattava le sue foto in un formato rettangolare, mai usato fino a quel tempo. In questo modo, poneva il focus su personaggi ed oggetti della vita di ogni giorno, ponendoli in un contesto dove vengono rigorosamente privilegiate le forme della composizione.