Il casato degli Hohenstaufen, anche conosciuto come casata dei Barbarossa, è originario della regione della Svevia nell’attuale Germania. A questo casato appartengono Federico Barbarossa e molti altri rappresentanti della nobile famiglia ducale e imperiale.
La dinastia degli Hohenstaufen fu una vera e propria potenza tanto che nel corso dei secoli, dal XI secolo al XIII secolo, dominarono gran parte dell’Europa.
Il loro primo Stemma era una figura araldica: i tre leoni passanti in smalto nero o rosso su sfondo d’oro. Con il tempo, a questo simbolo fu affiancata un’aquila su sfondo nero.
Il nome della casa trae origine dal luogo in cui sorse il loro primo castello, e in cui, appunto, nacque la dinastia. Il Castello di Hohenstaufer sorse sulle Alpi Sveve nel XI secolo.
Un po’ di storia
Federico il Vecchio, che nel 1079 fu nominato duca di Svevia, fu il capostipite della casata, e il primo a ricevere il titolo nobiliare. Questo, diede alla luce un figlio, che a sua volta fu eletto imperatore del Sacro Romano Impero. Questo regno fino al 1152, quando poi presero il suo posto i discendenti Federico I Barbarossa, rimasti in carica fino al 1190, ed Enrico VI, in carica fino al 1197.
A loro seguono Federico II, diventato imperatore, e rimasto in carica fino dal 1220 al 1250. Infine, regnò Corrado IV, rimasto al potere fino al 1254, e diventato Re di Sicilia.
Di questi ultimi due, inoltre, abbiamo un carteggio contenente decreti e lettere, redatti da loro stessi, che testimoniano l’andamento del loro regno. il Codice Fridericiano, trovato Innsbruck nel 2005, è scritto completamente in gotico.
Cosa si sa della casata dei Barbarossa
Federico I, detto il Barbarossa, duca di Svevia, è sicuramente il più conosciuto della casata. Tuttavia, non è l’unico che conosciamo.
Sappiamo che prima di lui vi furono altri due pilastri della casata: lo zio Corrado, e Federico il Vecchio. e che dopo di lui il figlio Enrico VI.
Federico I è in carica come imperatore del Sacro Romano Impero dal 1155 al 1190 ad Aquisgrana. Egli fu una delle figure più carismatiche dell’intera dinastia, nonché una delle figure più valorose. Questo credeva fortemente nella collaborazione tra potere spirituale, e potere temporale per poter essere un buon imperatore. Proprio per questo motivo cercò di mantenere per tutto il suo regno buoni e chiari rapporti con la chiesa. I territori italici non dovevano per nessun motivo essere ceduti all’impero di Bisanzio.
La sua morte avvenne per cause naturali, e dopo di lui, il figlio continuò a regnare secondo il suo elaborato.