Vittorio Arrigoni: ecco la biografia di questo noto giornalista italiano

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Il mestiere del giornalista non è solo uno dei più importanti che si vedono nel mondo televisivo, ma anche quello che può far viaggiare una persona in giro per il mondo a cercare notizie da prima pagina e avvisare per primo su un avvenimento importante.

Il giornalismo si occupa ogni giorno di notizie diverse e differenti categorie, non è indispensabile dire che una è più importante dell’altra ma la varietà aiuta ad avere molto più pubblico.

Ma in molti casi può capitare che ci si trovi nel posto sbagliato nel momento sbagliato.

Infatti alcuni giornalisti hanno perso la vita perché si trovavano in zone pericolose di guerra e sono rimasti coinvolti nella più brutta esperienza della loro vita, uno di questi era Vittorio Arrigoni, ecco la sua storia.

Biografia

Nato a Besana in Brianza il 4 febbraio 1975, figlio di due imprenditori, dopo il diploma in ragioneria ha lavorato inizialmente nell’azienda di famiglia, in aggiunta nello stesso periodo era anche volontario di associazioni umanitarie dedicate al supporto dei più deboli.

Grazie a queste associazioni ed organizzazioni non governative, iniziò a viaggiare per l’est Europa, specialmente in Repubblica Ceca, Ucraina, Russia, Estonia, Polonia, Croazia e arrivò pesino in Perù (regione ad ovest del Sudamerica).

Offrì aiuto e servizio sanitario in molte strutture ed alloggi di fortuna per senzatetto, disabili, bambini, profughi di guerra, grazie ad il suo grande spirito umanitario fu inviato anche in Africa grazie ad un’organizzazione impegnata nell’evitare il disboscamento delle foreste e delle giungle africane, si occupò anche della creazione di centri sanitari e di socialità per i bambini bisognosi ed adulti in gravi difficoltà sanitarie.

Dopo circa sette anni fu inviato ad Est di Gerusalemme ad intraprendere lo stesso compito del pacifista Angelo Frammartino in cui morì nel 2006, collaborò sempre sotto organizzazioni ed associazioni per aiutare le persone, inoltre iniziò in quel periodo a scrivere primi articoli parlando della realtà in cui stava Gerusalemme.

Si schierò contro Israele nei confronti di chi aveva eretto il muro alla Striscia di Gaza criticandone la politica, per via di questo suo comportamento venne inserito nella lista nera delle persone indesiderate ad Israele, infatti fu bloccato all’ingresso della frontiera dai soldati della Giordania, intimorito dai militari israeliane ed abbandonato nel territorio giordano.

Dopo questa esperienza venne intervistato da un parlamentare Sauro Turroni al Ministro degli Esteri italiani, conobbe anche uno scrittore israeliano a cui raccontò la sua esperienze e presenza a Gaza , ma la sua testimonianza risultò inutile e sgradita allo scrittore.

Nel 2005 era ancora ad Israele per poter partecipare ad una conferenza sulla non violenza internazionale, venne arrestato e portato all’aeroporto di Tel Aviv dopo essere stato di nuovo intimorito con le maniere forti.

Dopo un ricovero in ospedale di sette giorni fu espulso da Israele e rimandato in Italia.

Nel 2010 aprì un canale Youtube in cui parlava e raccontava della sua esperienza nella Striscia di Gaza e criticò duramente le affermazioni israeliane, per via delle sue parole fu accusato e denunciato per diffamazione

Il 14 aprile 2011 fu rapito da un gruppo di terroristi jihādisti ed il giorno dopo il suo corpo senza vita benne ritrovato dalle Brigate Ezzedin al-Qassam mentre era in opera un bliz; secondo il medico anatomopatologo, la morte del giovane sarebbe avvenuta per strangolamento, Vittorio aveva solo 36 anni.

Nonostante la sua scomparsa è considerato ancora come uno dei pacifisti più coraggiosi d’Italia.

Infatti è suo lo slogan “Restiamo Umani” frase che metteva sempre alla fine di ogni suo articolo.